Giulio Baffi - LA REPUBBLICA - 19 Dicembre 1994

Aldo ha trovato valenze magnifiche e moderne, disegnando un personaggio segnato da un profondo disagio e da infinita tenerezza, uomo rimasto bambino, sciocco dolcissimo chiuso in un suo mondo silenzioso e solitario, geloso compagno di un piccolo Pulcinella. Un giocattolo che offrirà al padre in manette, estremo pegno di un affetto fatto di poche parole e sentimenti profondi. Una magnifica, memorabile interpretazione di questo grande attore.

Masolino d’Amico - LA STAMPA - 11 Dicembre 1994

Dell’impunito Erricuccio, Aldo fa un mostro ripugnante ma alla lunga patetico, un gigantesco bambinone viziato che fa pensare a certi handicappati proposti dal teatro americano più recente (Benno il ciccione di Albert Innaurato); la commedia termina su di una sua smorfia dolorosa nel vedersi privato di quel patrigno col quale è sempre stato in contrasto ma che ora quasi con rimorso scopre di amare.

Antonio Tedesco - IL GIORNALE DI NAPOLI – 1994

Il lavoro di Aldo fa venire in mente, per precisione e puntualità, certe performances da Actor’s Studio (Hoffman, De Niro, per esempio, che si sono confrontati con personaggi simili), ma nasce da un’arte attoriale di matrice squisitamente mediterranea dove la fantasia e l’inventiva non sono seconde allo “scavo” psicologico e all’immedesimazione.

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Aldo Giuffré 2013

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